Salone del Mobile di Milano: Il Sole 24 Ore dedica spazio alla rinnovata creatività di Ciesse Tendaggi

salone di milano

Nell’articolo pubblicato da il Sole 24 Ore, “Ciesse Tendaggi e rinnovata creatività. Al Salone del mobile di Milano focus sul tessile per l’hospitality”. Questo è il titolo riportato sul quotidiano che evidenzia, anche attraverso le parole di Angelo Cirillo, uno dei tre titolari, come i progetti dell’azienda siano sempre in continua evoluzione.

ciesse tendaggi
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Ciesse Tendaggi torna, dopo due anni, nella grande vetrina delle esposizioni e riparte dal Salone del Mobile, uno degli eventi più importanti del panorama nazionale. Nonostante il fermo dovuto alle restrizioni per la pandemia, l’azienda ha continuato ad evolversi, “cogliendo l’occasione per riorganizzare, sviluppare, innovare e creare” e la fiera arriva nel momento opportuno per mostrare i frutti di questi due anni di lavoro.

Le tante novità presentate durante la manifestazione hanno un minimo denominatore comune, continua l’articolo, ovvero “cura del dettaglio, eleganza e raffinatezza”. Che si tratti di tessuti in fibre naturali, con lavorazioni a basso impatto ambientale, piuttosto che di tessuti tecnici antifiamma (No Fire Collection), “le proposte di questo brand sono il giusto complemento a quanto di più nobile viene esposto al Salone”.

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Parliamo di Made in Italy

Ci sono valori che non hanno una genesi precisa, un momento in cui si prende consapevolezza della loro esistenza.
Uno di questi è certamente il mondo di estro e di passione, di genio e di sregolatezza, di qualità e di unicità, che abbraccia e sintetizza il marchio “Made in Italy”.
“Siamo gli eredi di un mondo che affonda le radici nei saperi delle antiche arti, specchio d’italica bellezza costruita nel tempo”.
La nostra storia, le abitudini, gli sviluppi industriali ci caratterizzano e ci di¬fferenziano.
Basti pensare all’industria tessile che si sviluppò nel ‘700 a Caserta con i suoi famosi broccati, spesso in seta, che rivestirono ed arredarono tutte le regge e le case nobiliari europee più famose.
O l’industria della seta che si sviluppò successivamente nel distretto di Como che ci rende famosi anche nell’ambito dell’abbigliamento oltre che dell’arredamento e rappresenta un fiore all’occhiello della nostra storia tessile più recente.
Conoscere quindi le nostre origini, sapere da dove veniamo e perché i nostri prodotti hanno specifiche caratteristiche sapendole riconoscere, ci aiuta ad apprezzare meglio quanto viene ideato e realizzato sul nostro territorio.

Sapere, ricordare, informare, divulgare tutto ciò è un nostro dovere.
La Ciesse si inserisce in questo contesto produttivo puntando sulla qualità e raffinatezza della manifattura italiana, quale migliore forma di crescita possibile….una continua spinta alla ricerca, all’innovazione. Creatività, cura dei dettagli, utilizzo di filati della più nobile tradizione italiana, l’inconfondibile solco tracciato dall’azienda che ha come obiettivo il desiderio di realizzare un capo unico ed esclusivo.
Partiamo quindi dall’acquisizione dei filati, progettando e realizzando i nostri articoli, credendo in una filosofia di prodotto che si riconosca nei valori del tessile italiano.
Attenzione particolare riserviamo a tutti i processi tintoriali che costituiscono patrimonio unico della nostra filiera produttiva rendendo i nostri capi diversi e riconoscibili in tutto il mondo. Investiamo per innovare, formiamo per specializzare, selezioniamo per garantire, nel tempo, rigorosi processi qualitativi.
Questo grande lavoro di ricerca sui filati e sui processi tintoriali prende forma e si concretizza in una vasta ed esclusiva proposta di fondi in tinta unita, sia con fibre naturali che più tecnici, come gli ignifughi.
Cura e artigianalità dei processi di stampa, a mano macchina, caratterizzano i nostri devorè e le nostre stampe a pigmento, ai quali spesso affianchiamo processi tintoriali innovativi che esaltano le qualità dei capi proposti.
Il nostro amore per il prodotto fatto in Italia non è solo uno slogan, una gara a chi regala un’emozione nella maniera più efficace. E’ un pensiero… un’emozione… un modo di essere e di fare azienda… di concepire il bello e la qualità… valori universalmente riconosciuti.
Ciesse quindi profondamente legata alla territorialità ma proiettata nel futuro….oltre cinquant’anni e tre generazioni non sono bastati a colmare sfide.

Globalizzazione e territorialità

Globalizzazione.
Come tutti i fenomeni, anche quello della globalizzazione porta con sé conseguenze positive e negative.
L’accesso ad una informazione globale rende possibili maggiori scambi di carattere culturale tra i popoli.
Di contro, un mondo globalizzato, rende più labili i confini tra culture diverse.
Ma gli effetti più impattanti sono certamente quelli economici-produttivi. Il basso costo della manodopera diventa quindi catalizzatore degli interessi delle grandi multinazionali che delocalizzano le loro produzioni non certamente per fini filantropici bensì per mero sfruttamento delle risorse locali.
Questo “sistema” coinvolge quindi tutte le attività dell’uomo, dalle coltivazioni alle produzioni industriali di tutti i settori, cancellando spesso le eccellenze locali a favore di una uniformità distributiva nel mondo.
Chiaramente tale atteggiamento aggressivo ha messo, mette e metterà in grandissime difficoltà gli apparati produttivi del mondo occidentale, dove le “regole” più stringenti hanno giustamente elevato la qualità della vita di tutti i lavoratori a scapito dei costi del prodotto finale.
Gli avvenimenti degli ultimi anni, covid e venti di guerra, hanno ancor di più evidenziato questa problematica.
L’industria manifatturiera italiana ha subito un attacco diretto violento che ha portato con sé la chiusura di tantissime aziende, spesso delle eccellenze, che come tali lavorando sulla qualità, non potevano e non possono essere competitive con filosofie globalistiche. Posti di lavoro evaporati nel nulla che purtroppo stanno impattando in maniera importante sulla nostra società. Tante le aziende che delocalizzano o importano beni da nazioni a basso costo di manodopera ma che oltremodo offrono bassa professionalità e contenuti qualitativi.

Questi anni quindi, ci hanno fatto capire l’importanza di avere una industria manifatturiera italiana florida ed in grado di differenziarsi dalla “massificazione” e dalla “uniformità” dei cosiddetti prodotti “globalizzati”.
Riteniamo invece che sia sempre più importante tornare a credere in un futuro dove sia possibile distinguersi per il valore delle cose che si fanno, per la qualità delle cose che si propongono, per l’unicità e specificità delle nostre produzioni, ponendo l’uomo al centro di tutti gli interessi.
Quante volte girando nella nostra Penisola ci accorgiamo di quanto la nostra cucina sia ricca nella sua diversità, quante volte ci inorgogliamo per l’espressione artistica dei nostri designer, quante volte ci capita di sottolineare le eccellenze di tutti i nostri prodotti.
La nostra azienda in questi anni ha in maniera tenace conservato e provato ad esaltare la territorialità del tessile per arredamento, accorciando la filiera produttiva e rendendo possibile un confronto non impari con prodotti “low cost” d’importazione, puntando sul design, sulla ricchezza delle nostre tradizioni, su quel modo di “leggere” un’esigenza trasformandola in capi unici e riconosciuti nel mondo.
Riteniamo indispensabile distinguerci in qualità, in ricerca, in sviluppo, in servizi, che rappresentano a nostro avviso il valore aggiunto che i nostri prodotti devono portare in dote, nella speranza che si ponga maggiore attenzione a fattori territoriali salvaguardando le tipicità di ogni nazione, considerandole ricchezze e non retaggi di una economia obsoleta.
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